
170825_ccs_it.pdf |
Capitale culturale Svizzera - Progetto preliminare
L'ambizione
Delineata già nel 2002 da Daniel Rossellat al termine della 6a Esposizione nazionale (Expo.02), la Capitale culturale svizzera intende aprire un dialogo culturale e confederale permanente. L'idea è di creare un evento di rilievo temporaneo e duraturo a un ritmo regolare e sostenuto.
L'evento si prefigge di segnalare e accreditare le diverse sensibilità culturali presenti in Svizzera per promuoverne al meglio la creatività, le differenze e i punti di convergenza. Il progetto incoraggia gli scambi e i trasferimenti di competenze al di là delle frontiere culturali e linguistiche.
Mobile, ritmica e modulabile, la Capitale culturale svizzera presenta un'ambizione artistica e sociale adeguata alle esigenze del XXI secolo, a cui spetta il compito di stimolare la creazione, incoraggiare l'innovazione e favorire gli incontri, oltre ad aprire una prospettiva di sviluppo per le diverse regioni del paese. La manifestazione permette alla città o al territorio ospitante di concretizzare un progetto culturale di grande levatura scommettendo sul futuro (costruire, rinnovare, creare...). Si occupa inoltre del patrimonio materiale e immateriale.
L'idea
Ogni 4/5 anni una città riveste il ruolo di Capitale culturale svizzera per diversi mesi, unendo tutte le forme di espressione culturale, nel senso più ampio del termine. L'evento denota un'ambizione culturale affermata mostrando la ricchezza della creazione artistica svizzera in un momento determinato e sfruttando diversi spazi creativi ed espressivi, permanenti e temporanei, riunendo così ogni tipo di pubblico.
Per permettere a tutte le regioni del paese di ospitare la Capitale culturale svizzera, il progetto non si limita soltanto alle città, ma si rivolge anche agli agglomerati e ai territori che, per esempio, sono coinvolti in un partenariato tra una città e la sua regione.
La Capitale culturale svizzera viene designata da una giuria a livello nazionale sulla base di un dossier di candidatura. Questa candidatura deve rispondere a un capitolato contenente valutazioni di carattere artistico, societario, urbanistico, tecnico, logistico (ricezione, mobilità...) e budgetario. La giuria si occupa di eleggere la vincitrice e seguire la fase preparatoria per controllare che vengano rispettati gli obiettivi fissati.
Il finanziamento
La Capitale culturale svizzera beneficia di un budget confederale dedicato a ogni edizione. Altre risorse - città, regione, cantone, mecenati, sponsor, proventi... - consentono inoltre di rafforzare l'evento. Sull'esempio delle esposizioni nazionali svizzere, questo finanziamento può aumentare (da 120 a 150 milioni) per assicurare la gestione di una manifestazione in grado di rispondere a un'ambizione culturale e sociale di rilievo. Tale budget potrebbe essere garantito da un fondo alimentato annualmente dalla Confederazione. In alternativa, secondo un modello più usuale, questo finanziamento può essere incentivante (da 1 a 2 milioni) e lasciare che i promotori del progetto raccolgano i fondi necessari per consolidare il loro budget.
La gestione
Ogni edizione della Capitale culturale svizzera viene gestita da una struttura indipendente e rappresentativa della relativa regione (forze politiche, economiche e culturali). Quest'organizzazione si assume le responsabilità finanziarie e operazionali della manifestazione. Inoltre, al fine di favorirne la continuità e la legittimità, la Capitale culturale svizzera è diretta a lungo termine da un ente nazionale riconosciuto o da un'organizzazione patrocinata da un ente nazionale riconosciuto.
La Capitale culturale e le esposizioni nazionali
Il progetto Capitale culturale svizzera si interroga inevitabilmente sul concetto di Esposizione nazionale, nato 35 anni dopo la creazione della Svizzera moderna (1848) e concepito con il bisogno di costruire e di interpellare l'identità svizzera. Dopo il rifiuto popolare del progetto Expo 2027 avvenuto lo scorso anno nella Svizzera orientale, sono apparse le prime avvisaglie di un dibattito legato alle esposizioni nazionali. La Capitale culturale svizzera si inserisce proprio in questo dibattito, che interesserà i contesti culturali e politici del paese e potrebbe articolarsi attorno a due questioni principali: come deve essere sensibilizzata la popolazione al giorno d'oggi in materia di identità e come deve condividere pienamente e apertamente l'identità multiforme che vive quotidianamente?
Lo studio della Haute école de gestion Arc (HEG Arc)
Per esaminare il progetto preliminare e valutarne la fattibilità, l'associazione Capitale culturale svizzera ha scelto di lavorare con l'Institut du Management des villes et du territoire (IMVT) della HEG Arc a Neuchâtel. L'istituto ha quindi lanciato nell'autunno 2015 un'ampia ricerca accademica, finanziata dall'organo generale della HES-SO Scuola universitaria professionale della Svizzera occidentale. Questo studio si intitola: «Dalle Capitali europee della cultura alle Capitali culturali svizzere: quali adeguamenti per quali impatti? ».
La promozione della cultura e la coesione sociale
Realizzato da Mathias Rota, assistente scientifico della HEG Arc, e posto sotto la direzione del dott. Nicolas Babey, professore della HEG Arc e decano dell'IMVT, lo studio è stato ultimato nell'ottobre 2016. Le conclusioni a cui ha portato, molto incoraggianti, mostrano un forte interesse per la creazione di un evento su base regolare, di portata nazionale e che valorizzi la diversità culturale del paese. Si stima che la Capitale culturale svizzera possa contribuire in modo significativo allo sviluppo dei territori, al benessere economico, alla coesione sociale, alla promozione della cultura e alla diffusione di un'immagine positiva della Svizzera.
Le prospettive
L'associazione Capitale culturale svizzera si compiace dei risultati della ricerca accademica svolta dalla HEG Arc e ha preso atto di queste conclusioni con grande soddisfazione. Lo studio apre diversi campi di indagine legati, ad esempio, alla gestione e al finanziamento della manifestazione.
L'Associazione si è fissata come prossimo obiettivo la presentazione del progetto agli ambienti politici e professionali e alla popolazione, al fine di suscitare il dibattito e confermare l'interesse che suscita il programma. Gli scambi che seguiranno potrebbero delineare i contorni definitivi della Capitale culturale svizzera, identificare i migliori promotori del progetto e contribuire a consolidare un patrocinio politico. Idealmente, questa fase di definizione del quadro della Capitale culturale svizzera dovrebbe essere accompagnata da un finanziamento. Questo passo importante deve essere compiuto prima di pianificare la concretizzazione del progetto.
Associazione Capitale culturale svizzera
Gennaio 2017
Delineata già nel 2002 da Daniel Rossellat al termine della 6a Esposizione nazionale (Expo.02), la Capitale culturale svizzera intende aprire un dialogo culturale e confederale permanente. L'idea è di creare un evento di rilievo temporaneo e duraturo a un ritmo regolare e sostenuto.
L'evento si prefigge di segnalare e accreditare le diverse sensibilità culturali presenti in Svizzera per promuoverne al meglio la creatività, le differenze e i punti di convergenza. Il progetto incoraggia gli scambi e i trasferimenti di competenze al di là delle frontiere culturali e linguistiche.
Mobile, ritmica e modulabile, la Capitale culturale svizzera presenta un'ambizione artistica e sociale adeguata alle esigenze del XXI secolo, a cui spetta il compito di stimolare la creazione, incoraggiare l'innovazione e favorire gli incontri, oltre ad aprire una prospettiva di sviluppo per le diverse regioni del paese. La manifestazione permette alla città o al territorio ospitante di concretizzare un progetto culturale di grande levatura scommettendo sul futuro (costruire, rinnovare, creare...). Si occupa inoltre del patrimonio materiale e immateriale.
L'idea
Ogni 4/5 anni una città riveste il ruolo di Capitale culturale svizzera per diversi mesi, unendo tutte le forme di espressione culturale, nel senso più ampio del termine. L'evento denota un'ambizione culturale affermata mostrando la ricchezza della creazione artistica svizzera in un momento determinato e sfruttando diversi spazi creativi ed espressivi, permanenti e temporanei, riunendo così ogni tipo di pubblico.
Per permettere a tutte le regioni del paese di ospitare la Capitale culturale svizzera, il progetto non si limita soltanto alle città, ma si rivolge anche agli agglomerati e ai territori che, per esempio, sono coinvolti in un partenariato tra una città e la sua regione.
La Capitale culturale svizzera viene designata da una giuria a livello nazionale sulla base di un dossier di candidatura. Questa candidatura deve rispondere a un capitolato contenente valutazioni di carattere artistico, societario, urbanistico, tecnico, logistico (ricezione, mobilità...) e budgetario. La giuria si occupa di eleggere la vincitrice e seguire la fase preparatoria per controllare che vengano rispettati gli obiettivi fissati.
Il finanziamento
La Capitale culturale svizzera beneficia di un budget confederale dedicato a ogni edizione. Altre risorse - città, regione, cantone, mecenati, sponsor, proventi... - consentono inoltre di rafforzare l'evento. Sull'esempio delle esposizioni nazionali svizzere, questo finanziamento può aumentare (da 120 a 150 milioni) per assicurare la gestione di una manifestazione in grado di rispondere a un'ambizione culturale e sociale di rilievo. Tale budget potrebbe essere garantito da un fondo alimentato annualmente dalla Confederazione. In alternativa, secondo un modello più usuale, questo finanziamento può essere incentivante (da 1 a 2 milioni) e lasciare che i promotori del progetto raccolgano i fondi necessari per consolidare il loro budget.
La gestione
Ogni edizione della Capitale culturale svizzera viene gestita da una struttura indipendente e rappresentativa della relativa regione (forze politiche, economiche e culturali). Quest'organizzazione si assume le responsabilità finanziarie e operazionali della manifestazione. Inoltre, al fine di favorirne la continuità e la legittimità, la Capitale culturale svizzera è diretta a lungo termine da un ente nazionale riconosciuto o da un'organizzazione patrocinata da un ente nazionale riconosciuto.
La Capitale culturale e le esposizioni nazionali
Il progetto Capitale culturale svizzera si interroga inevitabilmente sul concetto di Esposizione nazionale, nato 35 anni dopo la creazione della Svizzera moderna (1848) e concepito con il bisogno di costruire e di interpellare l'identità svizzera. Dopo il rifiuto popolare del progetto Expo 2027 avvenuto lo scorso anno nella Svizzera orientale, sono apparse le prime avvisaglie di un dibattito legato alle esposizioni nazionali. La Capitale culturale svizzera si inserisce proprio in questo dibattito, che interesserà i contesti culturali e politici del paese e potrebbe articolarsi attorno a due questioni principali: come deve essere sensibilizzata la popolazione al giorno d'oggi in materia di identità e come deve condividere pienamente e apertamente l'identità multiforme che vive quotidianamente?
Lo studio della Haute école de gestion Arc (HEG Arc)
Per esaminare il progetto preliminare e valutarne la fattibilità, l'associazione Capitale culturale svizzera ha scelto di lavorare con l'Institut du Management des villes et du territoire (IMVT) della HEG Arc a Neuchâtel. L'istituto ha quindi lanciato nell'autunno 2015 un'ampia ricerca accademica, finanziata dall'organo generale della HES-SO Scuola universitaria professionale della Svizzera occidentale. Questo studio si intitola: «Dalle Capitali europee della cultura alle Capitali culturali svizzere: quali adeguamenti per quali impatti? ».
La promozione della cultura e la coesione sociale
Realizzato da Mathias Rota, assistente scientifico della HEG Arc, e posto sotto la direzione del dott. Nicolas Babey, professore della HEG Arc e decano dell'IMVT, lo studio è stato ultimato nell'ottobre 2016. Le conclusioni a cui ha portato, molto incoraggianti, mostrano un forte interesse per la creazione di un evento su base regolare, di portata nazionale e che valorizzi la diversità culturale del paese. Si stima che la Capitale culturale svizzera possa contribuire in modo significativo allo sviluppo dei territori, al benessere economico, alla coesione sociale, alla promozione della cultura e alla diffusione di un'immagine positiva della Svizzera.
Le prospettive
L'associazione Capitale culturale svizzera si compiace dei risultati della ricerca accademica svolta dalla HEG Arc e ha preso atto di queste conclusioni con grande soddisfazione. Lo studio apre diversi campi di indagine legati, ad esempio, alla gestione e al finanziamento della manifestazione.
L'Associazione si è fissata come prossimo obiettivo la presentazione del progetto agli ambienti politici e professionali e alla popolazione, al fine di suscitare il dibattito e confermare l'interesse che suscita il programma. Gli scambi che seguiranno potrebbero delineare i contorni definitivi della Capitale culturale svizzera, identificare i migliori promotori del progetto e contribuire a consolidare un patrocinio politico. Idealmente, questa fase di definizione del quadro della Capitale culturale svizzera dovrebbe essere accompagnata da un finanziamento. Questo passo importante deve essere compiuto prima di pianificare la concretizzazione del progetto.
Associazione Capitale culturale svizzera
Gennaio 2017